CASO CLINICO ESEMPLIFICATIVO
Il paziente C. S. di anni 68 si è presentato presso il nostro ambulatorio per
sottoporsi ad osservazione neurochirurgica in seguito al riscontro di una
sintomatologia dolorosa in corrispondenza di 2 formazioni sottocutanee, una a
livello del braccio sinistro (fig.1) e una in sede paravertebrale dorsale destra
(fig.2).
Il paziente presentava anche una sintomatologia parestetica di recente
insorgenza a carico delle dita della mano sinistra.
All’anamnesi riferiva di essere affetto da neurofibromatosi di tipo 1
diagnosticata nel 1980 in seguito ad intervento neurochirurgico di asportazione
di un neurofibroma dorsale intrarachideo e successivamente, a distanza di 13
aa, di essere stato nuovamente sottoposto ad asportazione di neurofibroma a
livello del braccio sinistro.
Il paziente era affetto anche da ipertensione arteriosa in trattamento
farmacologico, un’aritmia cardiaca, diabete mellito di tipo 2 e osteoporosi.
Inoltre era stato sottoposto ad asportazione chirurgica di un adenocarcinoma
del colon.
All’esame obbiettivo risultava neurologicamente integro.
Ricoverato presso la nostra clinica per gli accertamenti e le cure del caso il
paziente è stato sottoposto a vari esami diagnostici.
Una TC del torace senza e con contrasto ha evidenziato la presenza, oltre alle
lesioni riscontrabili ad occhio nudo, di un’opacità grossolanamente globosa e
ben delimitata, delle dimensioni di cm 3 x 2,5 , con larga base di impianto
sulla parete dell’emitorace di sinistra, in ascellare media, in corrispondenza
del lobo polmonare superiore (fig. 3).
Il paziente è stato sottoposto ad intervento chirurgico di exeresi dei
neurofibromi in sede brachiale sinistra e paravertebrale dorsale destra.
Tali lesioni avevano un diametro rispettivamente di 7 cm e 5 cm (fig. 4).
L’esame istologico in entrambi i casi ha confermato la diagnosi di neurofibroma.
Il decorso post-operatorio è stato regolare e privo di eventi di rilievo con un
netto miglioramento della sintomatologia dolorosa nelle sedi di asportazione
delle lesioni.
Il paziente è stato dimesso 5 giorni dopo l’intervento senza alcuna terapia
aggiuntiva e con l’indicazione di sottoporsi a esami TC e/o RM e successive
visite ambulatoriali neurochirurgiche per il controllo nel tempo della
patologia.
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4