Caso Clinico:

Asportazione di neurinoma gigante presacrale per via laparotomica
Presentato da : Dr.S.Romoli
Commento tecnico: Prof. N. Di Lorenzo 

Presentiamo il caso di  una   donna  di  32 anni giunta alla nostra osservazione  per sindrome lombosciatalgica Dx.  esordita circa 4 anni prima. Una ecografia addominale evidenziava una  voluminosa neoformazione  in fossa iliaca Dx. ; alla RMN   veniva posta diagnosi di neurinoma presacrale inglobante la radice S2  dx ( figura 1).

RM_meloni1.jpg

Figura 1: RM addome con gadolinio in sagittale, la freccia indica il voluminoso neurinoma

Ricoverata nel settembre 1999: all’EON si riscontrava modesta ipostenia  a carico dell’arto inf. dx. con Lasegue positivo; achilleo e medioplantare  dx. ipoelicitabili.

Si  decideva quindi  l’ exeresi della lesione mediante approccio anteriore: 24 ore  prima dell’intervento: angiografia spinale  con embolizzazione dei principali  rami afferenti alla lesione.  Posizionata la  paziente  in decubito supino : incisione mediana   ombelico-pubica ed apertura della cavità addominale. Isolati l’uretere ed i vasi iliaci di destra, previa mobilizzazione del blocco ileo-cecale, retratti la vescica e l’utero, si incideva  il peritoneo presacrale , mettendo in luce  una lesione del diametro di circa 6,5 x 4,5 x 4 cm, dall’aspetto macroscopico del neurinoma in stretto contatto con la vena epigastrica dx. Il tumore veniva rimosso “ en bloc” dopo dissezione   dal tessuto areolare lasso circostante , creando un piano di clivaggio, fra quest’ultimo, estremamente vascolarizzato e la capsula   tumorale. L’apporto vascolare originava  sia dall’a.epigastrica dx. che dalle arterie sacrali mediale e laterali.  Un plesso venoso estremamente embricato circondava la lesione, con scarico sia nella v.epigastrica dx. che nelle iliache. Il trattamento  di embolizzazione, solo in parte aveva  ridotto l’ostacolo dato dalla  formidabile vascolarizzazione non solo del tumore, ma anche e soprattutto della regione anatomica  che lo accoglieva.

lesione indicata.jpg (309008 byte) Figura 2: la pinza chirurgica indica il neurinoma; è anche visibile l'uretere di dx isolato e caricato sulla fettucia gialla.

rimozione finale.jpg (332500 byte) Figura 3: Il neurinoma, una volta isolato dalle strutture circostanti, viene asportato "en-block"

 01010036.jpg (143484 byte) 01010038.jpg (218536 byte) Figura 4 e 5 : il tumore intero e sezionato

Il decorso postoperatorio è stato privo di eventi significativi ed il follow-up  a tre mesi  non hanno evidenziato deficit neurologici e/o sintomi rilevanti forniti dalla paziente. Una RMN a tre mesi non mostra segni di neoplasia.

 DISCUSSIONE:

La scelta dell’approccio chirurgico   dipende dalla presenza, e soprattutto dall’entità,  di un’eventuale erosione del sacro,  dall’estensione intrapelvica della lesione, dal coinvolgimento o meno dell’articolazione sacroiliaca. Gli schwannomi  che abbiano largamente eroso il sacro e/o che abbiano solo una modesta componente pre-sacrale  possono essere   trattati con il solo  approccio posteriore trans-sacrale. Qualora sia presente una vasta componente presacrale (o unica come nel nostro caso), è indicato un approccio anteriore per via laparotomica, che permette un miglior controllo dell’emostasi in una regione altamente vascolarizzata, una visione completa delle strutture intrapelviche  che possono essere facilmente isolate senza rischio di danneggiamento, una più agevole identificazione della radice d’origine della lesione   ed infine,  non viene in alcun modo alterata  la stabilità dell’articolazione sacroiliaca.