RADIOCHIRURGIA CON UNA SORGENTE DI RAGGI X DI BASSA ENERGIA NEL TRATTAMENTO DEI TUMORI MALIGNI CEREBRALI SELEZIONATI

 

 

 

Presso la nostra clinica e' in corso uno studio clinico volto a definire il ruolo della radiochirurgia nel trattamento delle lesioni neoplastiche cerebrali.

Tale metodica, si basa sull' utilizzo di radiazioni ionizzanti a bassa energia e comprende :

 

 

 

 

RADIOCHIRURGIA INTERSTIZIALE

 

Si basa sull' impiego innovativo di un apparecchio per l' emissione di radiazioni chiamato PRS ( Photon Radiosurgery Sistem ), che genera raggi X di bassa energia. I raggi X prodotti da tale sorgente hanno la caratteristica di avere una distribuzione di dose quasi sferica e un rapido decremento della dose pari a 1/r  ( 30%/mm a 10 mm dalla sorgente ).

L'apparecchio PRS e' inoltre facilmente utilizzabile in relazione alle sue dimensioni e al suo peso ( 1,57 Kg ).

fig 1           Fig 1: sistema PRS nella sua valigetta

fig 2  distribuzione della dose

fig 3 curva di decremento di dose in relazione alla distanza dalla sorgente.

 

 

 

Il trattamento di radiochirurgia interstiziale con sistema PRS e' una metodica mini-invasiva, praticata gia' da oltre due anni presso la nostra Clinica ed il numero dei pazienti trattati costituisce una delle maggiori casistiche mondiali.

Questa metodica viene utilizzata per il trattamento di lesioni neoplastiche rotondeggianti e di diametro massimo di 3,5 cm, difficilmente aggredibili dalla chirurgia tradizionale, quali per esempio quelle situate in sedi profonde del o in sedi critiche.

Sebbene per il paziente possa essere ritenuto un trattamento mini-invasivo, l'esecuzione di questa procedura necessita di uno staff multidisciplinare costituito da neurochirurghi, da neuroradiologi, da radioterapisti e da fisici sanitari.

fig 4

Fig 4: staff PRS

 

 

Al momento del ricovero il paziente viene sottoposto ad un attenta valutazione clinica e neuroradiologica attraverso metodiche non convenzionali di diagnostica per immagini ( risonanza magnetica, TC, SPECT con Mibi e PET con 18-F-deossiglucosio).

Dopo la prima fase di studio clinico-neuroradiologico inizia la fase chirurgica-radiochirurgica vera e propria che consiste nel posizionamento, in anestesia locale e sedazione,  di un casco stereotassico ( sistema stereotassico di Fisher e localizzatori di Zamorano-Dujovny ), ossia di un anello da fissare al cranio del paziente  e volto ad ottenere una precisione sub-millimetrica della metodica.

 

Fig 5, 6:  casco stereotassico di Fisher, corretto posizionamento e fissaggio al cranio con viti.

 

 

Dopo il posizionamento del casco stereotassico, il paziente viene sottoposto a TC cranio con e senza m.d.c. in condizioni stereotassiche e successivamente le immagini acquisite vengono fuse con quelle della RM pre-PRS attraverso l'utilizzo di sistemi di neuronavigazione.

Fig 7:  Acquisizione di Tc in condizioni stereotassiche       

  

Fig 8, 9: fusione delle immagini acquisite TC e RM tramite sistema di neuronavigazione

 

 

La fase successiva a quella della acquisizione e fusione delle immagini TC e RM, fase che permette di aumentare notevolmente l'accuratezza per la localizzazione della lesione da trattare e delle eventuali strutture circostanti critiche, e' la fase della biopsia stereotassica che, previo piccolo foro di trapano in anestesia locale e sedazione ( neuroleptoanalgesia ) permette di ottenere materiale per l'esame al microscopio e la definizione istologica della natura della lesione.

 

Fig 10, 11: biopia stereotassica

 

 

 

Sfruttando lo stesso tragitto utilizzato per l'esecuzione del prelievo bioptico, viene introdotta la sonda del PRS ( probe ) e, dopo averla delicatamente introdotta fino al centro della lesione da trattare ( target ), identificato dopo lunghi e complessi calcoli stereotassici eseguiti al navigatore, inizia la irradiazione interstiziale.

  

Fig 12, 13:  introduzione del PRS nella craniectomia

 

 

L'irradiazione della lesione trattata e' variabile per intensita' e per durata in relazione alle dimensioni del tumore da  trattare, alla natura della neoplasia e soprattutto alla sede.

Nella nostra casistica sono state sfruttate infatti tempi di irradiazione diversi ( da 10 a 42 minuti ) e intensita' diverse ( da 3,5 a 16 Gy ) in relazione alle diversi aspetti delle considerazioni suddette.

Lo scopo principale della metodica PRS e' infatti quella di distruggere la lesione trattata o parte di essa ed e' volto ad ottenere un controllo locale ( riduzione della neoplasia o stazionarieta' delle dimensioni a controlli successivi ).

Al termine della procedura radiochirurgica il paziente viene sottoposto a nuova TC cranio con e senza m.d.c. per valutare una eventuale complicazione.

Viene dimesso qualche giorno dopo con la prescrizione di terapia anticomiziale e antiedemigena a base di steroidi.

Tutti i pazienti inoltre ritornano a controllo clinico-neuroradiologico mensilmente. 

CASO CLINICO